Lo scopo di questo tipo peculiare di formazione è quello di accompagnare i partecipanti ad essere spontanei, veri, liberi, capaci di esprimere sé stessi, rimuovendo barriere e blocchi che ne ostacolano l’espressione. Per farlo occorre conoscere il funzionamento e significato di tali blocchi.
Si propone al partecipante, un lavoro soprattutto corporeo, che nei giusti tempi del sentire, permetta un riavvicinamento alla propria verità corporea e allenti l’egemonia dell’intelletto. Una destrutturazione percettiva che permetta di prendere contatto con nuclei profondi ed autentici del proprio Sé.
Questo percorso di consapevolezza, di contatto con sé stessi e di sperimentazione verrà sviluppato a partire dalle teorie e tecniche dell’Ennaegramma, attraverso le pratiche della Bioenergetica di Lowen e della teoria delle corazze fisiche caratteriali.
In questa fase di studio sul carattere si cerca di creare una breccia in quella sorta di gabbia in cui il nostro “Io” è imprigionato. Durante il percorso si ha la possibilità di riscoprire parti inesplorate di sé stessi, uscire dal proprio ruolo e conoscerne altri, avvalendosi di strumenti psicologici, esperienziali e fisici. Questo processo artistico, e al contempo psicologico, è risultato molto efficace in svariati contesti e si fonda sul presupposto che è proprio dalla repressione dei sentimenti e delle emozioni, dalla mancanza di consapevolezza di se stessi, che si generano blocchi fisici e mentali che vanno a inficiare negativamente sul proprio corpo, e sul proprio stato di salute e sul proprio modo di stare al mondo.
Perché la Bioenergetica?
Le esperienze vissute nel corso dello sviluppo di noi stessi si sono strutturate nel corpo condizionando spesso, con contrazioni muscolari croniche di interi distretti corporei, una libera espressione del Sé. La via di fuga ottimale diviene nel tempo un sovrainvestimento nel potere dell’intelletto, nella parola e nell’immagine.
Molto può essere fatto per diminuire tali ‘effetti invalidanti,’ tramite un percorso esperienziale/formativo che riaccompagni, gradualmente, ad una conoscenza di sé più consapevole e all’allentamento delle tensioni/difese per rendere possibile un maggior contatto con il Sé più profondo, con emozioni e sentimenti;
-se l’esperienza è tutto ciò che accade dentro l’organismo e che potenzialmente può diventare cosciente, quanto più si accompagna la persona a ri-conquistare, ri-abitare nuclei di percezioni escluse alla coscienza, tanto più si permette una maggiore competenza corporeo/espressiva come pro-motore dell’azione estetica/performativa;
-si tratta di aumentare la fiducia nella propria esperienza, nel proprio corpo, e potersi permettere, in coscienza, quelle esperienze altrimenti, negate al proprio sentire, escluse dal proprio vissuto;
-l’obiettivo è quello di ampliare la gamma di sensazioni, percezioni, emozioni e potenzialità espressive, sorrette da un sentire/sentimento sincero.
Scopo della pratica Bioenergetica è la conquista dell’individualità, che comprende consapevolezza, espressione e padronanza di sé. Essere consapevoli di se stessi vuol dire essere in pieno contatto con il corpo. L’espressione di sé è capacità di sentire e di esprimere sentimenti ed emozioni, mentre padronanza di sé significa avere il controllo cosciente di tale espressione. Ogni tensione muscolare cronica blocca tutte e tre le funzioni.
Il lavoro corporeo si propone di aiutare a sentire questo blocco, a riconoscerlo, capirlo e ad allentarlo. La Bioenergetica fonda la propria base teoretica sulla teoria del carattere, che Lowen mutuò da Reich e ampliò, con elementi attinti alla psicologia dello sviluppo, fino a farne un vero e proprio caposaldo del proprio approccio.
L’armatura carattero-muscolare che si forma negli anni finisce con il diventare una struttura permanente e disfunzionale, fatta di atteggiamenti e comportamenti stereotipati, compulsivi, automatici, che “imprigionano” l’individuo, una volta diventato adulto, limitandone la libertà e il libero arbitrio anche quando si trova a fare esperienze in situazioni ambientali e relazionali che non richiederebbero più quel tipo di difesa.
Tali strutture o stili caratteriali costituiscono, nel loro insieme, una “mappa di personalità” utilissima alla comprensione di come gli esseri umani si comportano, si atteggiano, si relazionano nel mondo.
Perchè l’Enneagramma?
L’Enneagramma, utilizzato molto nella terapia gestaltica, può essere definito come uno strumento psicologico che permette di riconoscere, all’interno di uno spettro di nove caratteri, le connotazioni del proprio modello caratteriale. Alcune di queste caratteristiche con il tempo si tramutano in atteggiamenti disfunzionali che alterano le relazioni con se stessi e soprattutto con gli altri. Prendere consapevolezza dei propri limiti e delle proprie risorse, attraverso un processo di riconoscimento e auto osservazione, è il primo passo per sganciarsi dai propri automatismi e andare verso un contatto più congruente con se stessi e scoprire le proprie potenzialità espressive. Per questo motivo, nell’approccio bioenergetico-gestaltico integrato viene dato ampio spazio alla mappa bioenergetica, che si completa con quella dell’Enneagramma, nella convinzione che tale mappa offra alla persona un interessantissimo ed efficace strumento d’indagine per lavorare su di sé, come agente di profonda trasformazione.